Libretto di circolazione: attenzione a questo simbolo per evitare multe salate

Il Certificato di Immatricolazione ha visto svariate trasformazioni negli ultimi anni, e anche in Italia da tempo ha assunto una foggia e una stesura differente rispetto al passato, per aderire ai criteri dei parametri europei. Paragonato ad altre nazioni però il certificato di immatricolazione italiano si presenta come qualcosa di ancorato al passato, difatti è una specie di “foglio piegato”.

All’apparenza arduo da interpretare, è in realtà denso di dati, annotazioni, dove certi simboli sono apparentemente di scarsa rilevanza. Essendo un documento necessario per la circolazione dell’autovettura, deve essere in ordine al 100 % e se alcuni simboli non corrispondono oppure non sono riportati in modo corretto, sono previste pure diverse sanzioni molto elevate.

Cos’è il certificato di immatricolazione

E’ qualcosa di analogo alla “carta d’identità” per la nostra autovettura, il certificato di immatricolazione difatti è essenzialmente il documento “individuale” dell’auto sin dal momento della prima registrazione, e salvo deterioramento o perdita, rimane il medesimo anche con successivi proprietari. Viene rilasciato tramite, nella maggior parte dei casi, l’Ufficio della Motorizzazione Civile e possiede tutte le informazioni.

Risulta essere suddiviso in varie parti, deve essere sempre presente con il mezzo stesso in quanto identifica l’idoneità quindi il “consenso” di circolare del mezzo presso gli spazi pubblici destinati alla circolazione. Dal novembre 2021 è stato rimpiazzato da una forma più contenuta, e non più ripiegata su se stesso in 4, identificato come una forma di scheda, il Documento Unico di Circolazione. Per tutti i mezzi più datati del 2021 rimane il vecchio modello.

Quando si incorre nella sanzione?

Possono scattare sanzioni particolari, se le informazioni riportate sul certificato non sono realmente dimostrabili dalla realtà, ad esempio la sezione dove sono presenti numero di telaio, pneumatici o altre indicazioni che sono pertinenti il mezzo, ad esempio la media di una sanzione amministrativa in tal senso è di 656 euro, mentre in altre situazioni.

  • Collaudo scaduto, sanzione fino a 694 euro
  • L’auto del conducente deve essere quella dell’intestatario oppure il diretto ascendente in caso contrario scatta una sanzione amministrativa da 728 euro fino a 3.636 euro, oltre alla sospensione del certificato

E’ possibile condurre un mezzo che non è legato nominalmente all’intestatario unicamente per periodi di tempo non superiori a 30 giorni, in caso contrario in presenza di un controllo può scattare una sanzione, a meno che l’autoveicolo non sia intestato al consorte o un altro individuo che è effettivamente quanto dichiaratamente legato all’intestatario.

Se il certificato viene perso, è necessario, anzi imprescindibile, recarsi presso le forze dell’Ordine per sporgere la denuncia, in questo modo potremo ottenere il diritto di ricezione di un documento temporaneo che potrà consentirci di circolare, fino all’ottenimento di un nuovo certificato vero e proprio , da parte dell’Ufficio della Motorizzazione Civile.

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