Gli errori di conio che valgono una fortuna: controlla se hai queste monete

L’errore di conio è conosciuto ed anche molto ricercato negli ambiti collezionistici per essere qualcosa di formalmente particolare, non previsto e quindi potenzialmente dal valore maggiore. Spesso anche su internet si possono cercare ed effettivamente trovare esemplari di monete dal valore molto alto esattamente perchè sono errori di conio nel senso effettivo.

Ma quali sono quelli davvero in grado di valere una fortuna? Statisticamente non tutti, perchè l’errore deve essere “confermato” come tale come defezione durante la produzione da più fonti. Se hai ancora vecchie monete ma anche alcune recenti quindi dell’euro, guardale bene: magari potrai scoprire una serie di dettagli che possono celare un valore molto alto.

Quando l’errore di conio “vale”

L’errore di conio non è diverso da ciò che dice il nome stesso, si tratta di una sorta di condizione non prevista durante la produzione di monete che porta una o più spesso, vari esemplari a presentare alcune caratteristiche estetiche rispetto al modello originale. Gli errori di conio possono essere più o meno evidenti, da piccoli segni diversi, sezioni non presenti o sovrapposte ma anche scritte o simboli mancanti o errati.

Non per forza un errore di conio è qualcosa che “vale” di più della moneta priva di questo “difetto” ed in senso generale si tratta di una condizione che deve essere riconosciuta magari arrivando a comprendere quanti questi esemplari sono stati effettivamente realizzati e quanti sono esistenti. In caso contrario non è dimostrabile la rarità e per questo solo alcuni di questi errori ha un valore.

Casi famosi di errori di conio

Il più famoso errore di conio rilevante “recente” è il famoso caso del centesimo di euro sbagliato, si tratta di apparentemente un comune esemplare da 1 centesimo di euro italiano, realizzato nel 2002, primo anno di euro che però presenta la caratteristica Mole Antonelliana di Torino sull’altro lato, al posto di Castel del Monte, raffigurazione, quella della Mole che si trova naturalmente sull’esemplare da 2 centesimi.

  • La Zecca di Roma riuscì ad individuare l’errore prima della diffusione ma almeno un centinaio di questi pezzi è stato diffuso
  • Ad oggi un singolo pezzo di questo tipo vale tra 2000 ed i 6600 euro all’asta come valore massimo di valore

Altri esemplari famosi riguardano vecchie lire, in anni specifici, come ad esempio la moneta da 5 lire, nel 1989 ha visto un errore di conio evidente nel lato opposto a quello del delfino, ossia il timone marittimo risulta essere capovolto, rovesciato, fattore che permette oggi di guadagnare da circa 40 fino a 160 euro di valore finale, comprensibilmente tenendo conto anche dello stato di conservazione.

Anche la moneta da 10 lire con se spighe, diffusissima durante tutto il periodo della lira italiana, presenta nel 1991 un errore di conio spiccatamente legato agli esemplari in un centinaio di essi: l’aratro raffigurato anche in questo caso è al contrario, rovesciato, condizione che aumenta il valore potenziale dell’esemplare fino a circa 100 euro.

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