di Francesca Spanò | @francynefertiti
Una città in rinascita Palermo, la cui bellezza torna a fiorire tra profumo di agrumi, superbi monumenti e una storia assolutamente degna di nota. Dopo essere stata Capitale della Cultura nel 2017, ha continuato ad accogliere turisti da ogni parte del mondo, mostrando il suo mix di culture e la sua deliziosa cucina. L’Unesco, da quattro anni, ha dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità uno dei suoi tour più interessanti: l’itinerario arabo-normanno (con 13 siti iniziali che ora sono diventati ben 22). Lo stesso che sta attirando tra le vie del centro storico moltissimi visitatori stranieri, soprattutto australiani, francesi e inglesi, conquistati dalle mille attrazioni di un luogo in bilico tra passato e futuro.
Il percorso, i palazzi, le moschee
Ci si può innamorare del mare, di rosticceria e pasticceria locale, dei tramonti infuocati e della movida sempre più presente, ma Palermo ha una peculiarità che non sfugge al visitatore più attento. Lo stile Arabo-Normanno unico nel suo genere che raggiunge anche Cefalù e Monreale, unendo religioni e tradizioni diverse in nome della bellezza architettonica. Le linee di matrice musulmana e quelle di tipo normanno-cattolico hanno trovato armonia nei secoli scorsi passando da palazzi che ne dominano il cuore tutt’ora con minareti, giardini e moschee. Se ad oggi le costruzioni arabe sono rare, anche per l’avvento successivo dei Normanni, lo sfarzo dei primi è stato semplicemente arricchito e personalizzato dai secondi, creando un effetto peculiare che invita il viaggiatore a camminare con il naso all’insù.
Gli elementi tipici
Si ritrovano sia nei palazzi che nelle chiese: interessanti, in questo senso, sono i portali e le facciate, mentre nei templi religiosi c’è la pianta a croce latina o greca, il coro sormontato da cupole, mosaici bizantini di una bellezza mozzafiato e grandi parchi con fontane imponenti. Ancora, cortili all’aperto e pavimenti marmorei o con mattoni a spina di pesce e mosaici.
Il percorso a tema, riconosciuto dall’Unesco e completo di tutti gli angoli più pittoreschi può essere seguito pure in fai da te, con scarpe comode, macchina fotografica al collo e tanta voglia di scoprire. Ecco cosa vedere:
A Palermo
- Palazzo Reale o dei Normanni: oggi è la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana e rappresenta la più antica residenza reale d’Europa. Era la dimora dei sovrani del Regno di Sicilia e sede imperiale con Federico II e Corrado IV.
- Cappella Palatina: si trova al primo piano di Palazzo dei Normanni ed è una basilica a tre navate dedicata a San Pietro Apostolo. La sua maestosità è unica, ha subito diversi restauri da parte di varie dominazioni ed è uno dei monumenti più visitati dell’isola.
- Cattedrale
- Chiesa di San Giovanni degli Eremiti: all’esterno è arricchita da cupole rosse con una struttura che ricorda una moschea. All’interno è a croce latina, con un presbiterio che termina in nicchia e un chiostro con un bellissimo giardino.
- Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o della Martorana: fra le chiese bizantine del Medioevo in Italia, ha avuto modifiche da parte degli esuli albanesi rifugiati in Sicilia durante le persecuzioni turche nei Balcani.
- Chiesa di San Cataldo: si tratta di un tempio cristiano eretto nell’XII secolo, successivamente affidato ai benedettini di Monreale che lo hanno custodito fino a fine Settecento.
- Castello della Zisa
- Ponte dell’Ammiraglio: è un ponte a dodici arcate di epoca normanna
A Monreale
- Duomo
- Chiostro
A Cefalù
- Cattedrale.
- Chiostro.
Le new entry:
- il palazzo recuperato e il parco del sollazzo di Maredolce
- le fortificazioni del Castello a Mare
- la piccola chiesa di Santa Maria Maddalena all’interno di una caserma dei carabinieri
- la Cuba
- la maestosa SS. Trinità alla Magione
- San Giovanni dei Lebbrosi
- le chiese medievali di Santo Spirito e Santa Cristina la Vetere
- i Qanat, una grande opera di ingegneria idraulica sotto la città costruita a partire dall’epoca araba
- i bagni di Cefalà Diana
Photo Credit: Giusy Vaccaro, autrice del blog www.ioamolasicilia.com
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